ATMOSFERE SURREALI
con Walter Ferro

Si inaugura l’8 marzo, in occasione della Festa della Donna, la mostra fotografica “UNIversi. Quando la fotografia abbraccia le parole” a cui hanno aderito alcune socie del fotoclub effeunopuntouno aps ets bfi, di Moie di Maiolati Spontini. L’inaugurazione, prevista per le ore 17:00, avrà luogo a Jesi presso l’ex Ottica Rossini, Corso Matteotti-39.
La forte connessione tra parole e immagini è ciò che caratterizza il percorso espositivo.
Con questo progetto, le autrici hanno intrecciato espressioni artistiche diverse, mescolando linguaggio verbale e non verbale per dare ancora più voce alle emozioni.
Partendo dal proprio vissuto emozionale e dal proprio “sentire” hanno scelto e tradotto in immagini, musica e poesia (brani/versi) capaci di “parlare” al proprio corpo e alla propria anima.
Libere di usare diversi generi fotografici si sono addentrate nell’ esplorazione del sé, sperimentando un profondo percorso emozionale da trasmettere anche all’osservatore.
Il progetto ha visto la supervisione di Massimo Mazzoli e Stefania Lasagni coinvolti in qualità di Tutor FIAF (Federazione italiana associazioni fotografiche).
Le autrici coinvolte sono: Alessandra Barocci, Beatrice Orazi, Chiara Cerioni, Debora Ferretti, Elisabetta Pierangeli, Emilia Costantini, Erika Pigliapoco, Ines Zamponi, Luciana Bartolini, Orietta Ragni, Ornella Sartori, Sonia Vico, Stefania Bini.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 23/03, visitabile gratuitamente dal giovedì alla domenica dalle 16:00 alle 20:00.
Non perdetevi l’occasione di vivere un’esperienza emozionante tra parole e immagini.
Riparte la rassegna “Racconti di Viaggio”, l’evento dedicato agli appassionati di fotografia, viaggi e racconti visivi, promosso dal Fotoclub effeunopuntouno aps-ets-bfi di Moie. L’edizione di quest’anno porta con sé una grande novità: per la prima volta gli incontri si terranno presso il nuovo Polo di Fotografia, Audiovisivi e Cinema di Moie, il CINEMATOGRAFO, sede del fotoclub, del GAM – Gruppo Audiovisivi Marche e della Cineteca Elio Cannoni.
L’appuntamento si sviluppa su tre serate a ingresso gratuito, con un numero di posti limitato per cui è consigliata la prenotazione. Ogni incontro sarà un viaggio attraverso immagini e filmati realizzati da soci e amici del circolo fotografico, permettendo al pubblico di immergersi in scenari affascinanti e lontani.
Si parte venerdì 7 marzo con “Giordania e Norvegia… due mondi“, un accostamento suggestivo tra due paesaggi opposti: da un lato l’antico e il moderno del Regno di Giordania, dall’altro gli spettacolari scenari naturalistici dell’isola di Varanger, immersa nella tundra norvegese. A guidare il pubblico in questo viaggio sarà il fotografo Franco Paolinelli, autore degli scatti.
Il secondo incontro, in programma per venerdì 14 marzo, condurrà gli spettatori tra i ghiacci dell’Antartide, grazie ai filmati e alle fotografie di Andrea Piacentini e Maria Letizia Gianuario. Un racconto visivo di uno dei luoghi più estremi e affascinanti del pianeta, tra paesaggi incontaminati e la straordinaria fauna che li popola.
La rassegna si chiuderà venerdì 21 marzo con “La magia della Scozia“, un viaggio emozionale attraverso le immagini e i racconti fotografici dei soci del fotoclub. Un percorso tra storie, leggende e tradizioni della terra scozzese, capace di affascinare con le sue atmosfere suggestive e i suoi paesaggi senza tempo.
“Siamo contenti di riprendere quello che ormai è un appuntamento fisso ed un’iniziativa simbolo della nostra Associazione. Continuiamo il nostro radicamento sul territorio, anche grazie alla creazione del nuovo Polo CINEMATOGRAFO, ed è forte la volontà di aprirsi alla condivisione di esperienze, e quindi di fotografie e filmati, dal grande valore umano prima che artistico.”
Con un gesto molto semplice, ma di grande valore, puoi trasformare la tua dichiarazione dei redditi in un atto di solidarietà per la nostra associazione operante nel territorio.-
Iniziamo questo percorso di discussione sulla fotografia, partendo da alcune nozioni semplici ma che rientrano in quelle che potremmo definire “basilari”, con aggiunte di altre informazioni dettate per lo più dall’esperienza sul campo. Ci rivolgiamo soprattutto a coloro che iniziano o hanno iniziato da poco questo affascinante cammino, ma che forse può essere l’occasione di rinfrescare alcuni concetti per tutti. Ognuno di noi, quindi, avrà una o più macchine fotografiche di cui poter disporre. La tecnologia oggi ci mette a disposizione apparecchi molto sofisticati con decine di funzioni di cui, sicuramente, ne userete solo una minima parte. Vedremo alcune di queste funzioni e passeremo anche in rassegna, più o meno nel dettaglio, una serie di terminologie che entreranno, se già non lo sono, nel vostro lessico quotidiano. Diamo per scontato che avete già un minimo bagaglio di cultura fotografica e quindi conoscete le basi che generano una buona immagine. Una prima considerazione da fare è che la macchina fotografica non è altro che uno strumento, dicevamo, più o meno sofisticato, ma che non fa nulla senza l’intervento decisionale del fotografo, la prima cosa da fare, quindi, è imparare a conoscerla il meglio possibile. Questo ci renderà più agile e sicuro il momento dello scatto con la garanzia di un buon risultato in termini di immagine finale. Come prima cosa, può essere utile sapere, che il sensore delle macchine moderne, per problemi di tecnologia, non riesce a restituire un’immagine finale così come la vede l’occhio umano, ovvero restituisce un’immagine con delle sfumature (gamma dinamica) di luce più limitate, ovvero con perdita di dettagli visibili nelle ombre e nelle alte luci. Questo vuol dire che potrebbe essere necessario ristabilire, a posteriori, la gamma dinamica originale, ovvero riequilibrare l’immagine così come la percepiva l’occhio umano. Per fare questo ci sono decine di software più o meno semplici, di solito l’intervento da fare è quasi sempre quello di schiarire un po’ le ombre e abbassare le alte luci, è vero, poi, che ognuno può decidere di lasciare un’immagine così come scattata o darle un tono decisamente diverso dalla visione originale. Per tutto quanto detto sopra, la miglior cosa da fare, è quella di impostare la macchina in modo che salvi sulla scheda il File RAW insieme al relativo file JPG. Vediamo la distinzione tra i due file: il file JPG è un file immagine compresso e che potremmo definire “finale” ovvero dimensioni ridotte con tutte le informazioni di luce, colori e tonalità “mescolate” e quindi con una limitata possibilità di interventi successivi, ognuno dei quali comporta comunque una possibile perdita delle informazioni digitali con conseguente degrado dell’immagine. Il File RAW è il file “grezzo”, non compresso, generato dalla macchina e la cui peculiarità è quella di tenere separate le informazioni di scatto dalle informazioni relative all’immagine, questo vuol dire che si potranno modificare solo le informazioni di scatto (luce, colore, tonalità) senza intervenire minimamente sulle informazioni che costituiscono l’immagine. Il file RAW, inoltre, è prodotto solo dalla macchina fotografica e non si può ricreare con nessun altro software, proprio per questo motivo è ritenuto una sorta di negativo digitale e garantisce che l’immagine catturata è esattamente uguale alla realtà senza modifiche di sorta. Dovete sapere, però, che ogni macchina produce un tipo di file RAW “proprietario”, che non sarà uguale a quello di nessun altro modello anche dello stesso brand, quindi, se acquistate una macchina appena uscita, dovrete attendere che il file RAW generato dalla vostra sia riconosciuto dai software in commercio ed aggiornare gli stessi. In seguito vedremo le modalità più semplici di sviluppare un file RAW per ottenere un file JPG finale.
RAW vs JPEG: riassunto pro e contro
RAW PRO:
RAW CONTRO:
JPEG PRO:
JPEG CONTRO:
Successivamente parleremo di altre tipologie di file e loro uso.
Al prossimo scatto.
La fotografia, per noi, è un mezzo per esprimere le nostre emozioni, per fermare un momento che dopo qualche istante non è più lo stesso.
Non è detto che quel momento sia, in assoluto, il migliore, ma è quel momento, ed è unico, quindi qualsiasi immagine ha un valore. In linea generale questo è lo spirito che dovrebbe animare ognuno di noi che si avvicina a questa passione.
È chiaro, poi, che, nel tempo, ognuno sviluppa una consapevolezza, una visione, che lo differenzia dagli altri e lo porta a crescere sia nel modo di vedere che di interpretare la realtà. È un cammino lungo e, a volte, pieno di insidie e frustrazioni, ma alla fine ci regalerà soddisfazioni a non finire.
Lo spirito, quindi, è quello di credere in voi, perseverare, osservare, guardarvi intorno, su queste pagine web troverete un aiuto ed un supporto per progredire piano piano…
Mettetevi in gioco, credete in voi e, nel tempo, ne sarete ripagati.
Buona luce
Sauro Fiorani
Perché fotografare la Natura? Qual è lo scopo di un fotografo naturalista?
Sicuramente molti di voi risponderanno: “Fare belle foto”, in effetti anche questo è uno dei motivi che spinge il fotografo a trascorrere molto tempo in appostamento, ma non è l’unico motivo.
Proprio durante un appostamento si ha la possibilità di rimanere soli, immersi nel verde e circondati dai suoni che la Natura offre.
I canti o richiami degli uccelli (questo dipende dalla stagione), lo scorrere dell’acqua e il fruscio delle foglie che si sfiorano cullate dal vento.
La fotografia naturalistica quindi è molto di più di una bella foto: è passione, concentrazione e riflessione.
Durante il momento di attesa si ha la possibilità di assorbire l’energia che la Natura sprigiona, e riesce sempre a regalare momenti unici.
Infatti, anche se non si porta a casa nessuno scatto, si è comunque felici, non a caso molti studiosi hanno dimostrato che trascorrere almeno venti minuti al giorno in Natura riduce lo stress accumulato durante la giornata.
Ovviamente, come ogni cosa, non è tutto rose e fiori, ci sono scatti che vanno sudati, programmati e sperati.
Descriverei la fotografia naturalistica come un ATTIMO.
L’attimo che se perdi potrai comunque dire di aver vissuto.
Non sempre si riesce a immortalare quell’istante, soprattutto se riguarda la fauna selvatica, questo perché quest’ultima è fugace e timorosa.
Anche se non vale per tutti, ci sono fotografi che purtroppo non si approcciano alla Natura nella giusta maniera, la loro ambizione e il loro bisogno di avere lo SCATTO PERFETTO, li porta ad utilizzare metodi per nulla etici per attirare gli animali, come il cibo o i richiami.
E’ importante secondo me capire che nella fotografia naturalistica non esiste lo scatto perfetto e che il ruolo del fotografo è quello di immortalare l’attimo concreto che la Natura ci dona.
Beatrice Orazi
Domenica 14 maggio alle ore 07:30 è prevista un’escursione presso Poggio San Romualdo, alla scoperta dell’orchidee selvatiche e della flora presente nel Monte della Sporta e Monte Maltempo.
La mattinata si conclude con un pranzo presso il Ristorante “Norma”, il prezzo è di circa 30,00 € a testa (menù completo).
Per chi vuole partecipare al pranzo è gradita la prenotazione entro lunedì 8 maggio.
Mentre quelli che vogliono partecipare solo all’escursione possono dare adesione anche il giorno prima tramite whatsapp al 3898164993 o tramite email al info@effeunopuntouno.it.
Dal 01 novembre 2022 gennaio è possibile rinnovare il tesseramento per l’anno 2023, al nostro fotoclub con le seguenti modalità:
Il costo della quota di iscrizione è di € 25,00